Versione integrale dell'articolo scritto per Il Fatto Quotidiano
Uscito l'anno scorso, merita ricercarlo: è il primo dance movie italiano, Balla con noi – Let’s dance, e a firmarlo è la giovane regista Cinzia Bomoll,
già premiatissima al suo esordio, con “Il segreto di Rahil”, primo al Raindence
Film Festival di Londra e grande successo in USA e Canada.
Il nuovo lavoro pare
una sorta di musical: “Non esattamente – dice la Bomoll - perché al centro c’è il ballo. Anche se
pure la musica è molto importante: ho curato personalmente la colonna sonora,
mi stava a cuore che avesse una qualità eccezionale, pur trattandosi di musica
di strada”. Ed è così, grazie a Dj Baro dei Colle Der Fomento che l’ha composta
per il film: “Dj Baro è un top per chi segue la braekdance, come anche altri
artisti che recitano nel lungometraggio: Cico, campione mondiale di giri sul
braccio a testa in giù - ne fa 27! – o Kacyo che, con la sua crew, De Klan, è
da due anni campione italiano della competizione tra breakers più importante
del mondo, la “Buttle”. Nel film ricreiamo quella gara proprio con le crew vere
che vi partecipano”.
In scena, oltre ai ballerini presi dalla strada, anche
attori professionisti: “Alice Bellagamba viene da Amici e ha girato la fiction su canale 5 Non
smettere di sognare. Andrea
Montovolo e Sara Santostasi sono di Ballando sotto le stelle: Sara è arrivata seconda. Il mio orgoglio
è quello di essere riuscita, per una produzione istituzionale come Rai Cinema,
a integrare star mainstream con emarginati sociali: in fondo è la storia del
film”. Ce la racconti: “La protagonista ha 18 anni, fa danza classica, abita
coi genitori, borghesi. Il fratello, scappato di casa, vive in periferia e
balla hip hop con la sua crew. Lei è in crisi, si sente sola, ha paura di non
farcela a superare l’esame di danza. Attraverso l’incontro con l’hip hop e col
gruppo del fratello, risolve i suoi problemi, soprattutto legati alla
crescita”. E riesce anche a passare l’esame? “Il finale non lo svelo, è la
scena più potente del film”.
Il suo è un lavoro, come il primo, che parla di
giovani, ai giovani: perché? “Sono toccata da quelle età dove si è tutti
drammaticamente soli con le proprie differenze ma ognuno è alle prese con sogni da realizzare, ostacoli da superare, l'energia dei
sentimenti, l’incoscienza dell'età, le incertezze di chi non sa come sarà il
domani. Ho cercato di consegnare un messaggio di fratellanza: nonostante le
idee diverse, il diverso colore della pelle e la diversa classe sociale, si può
convivere, soprattutto se si condivide una passione, che qui è il ballo”.
Lei
ha scelto i suoi brakers in giro per le periferie del mondo, tra coloro che
vincevano le gare in strada: “E’ questo che dà forza alla storia, il fatto che
i personaggi sono veri, non recitano una parte”. Molto originale anche la
fotografia e il montaggio, veloce, le scene sembrano sparate, in stile videoclip.
Non sembra un film italiano: “Non so se prenderlo come un complimento. In
effetti vivo tra l’Italia, Berlino e New York. Ma questo non significa che da
noi non si possa fare un film svelto, aggiornato, con qualcosa di nuovo da
dire. Se è vero che è viaggiando che ho acquisito l’istinto di sporgermi sul
tempo per farmi un’idea di cosa sta per succedere al passo successivo, è anche
vero che è su Youtube dove ho imparato di
più sull’oggi, sui giovani”. Su Youtube?
“Là dentro ci sono le visioni del mondo più innovative e d’avanguardia,
l’immaginario si apre, si impara a comunicare con linguaggi nuovi, ci si
confronta con le differenze, si conoscono storie. I ragazzi guardano più Youtube della tv e se li vogliamo conoscere e incontrare è lì che
dobbiamo stare. Cioè fuori dai nostri confini: mentali, culturali, geografici.
Con questo film spero di aver dato un’accelerata ai film rivolti ai
giovani: bisogna cedere al loro sguardo”. Il film è girato nelle periferie
della capitale: “La danza classica è ambientata nell’Accademia Nazionale di
Danza. Le parti in strada sono riprese nel quartiere di Lunghezza, dove c’è la
parte coi palazzi colorati. E poi al Teatro Palladium”.
Nel film anche un bacio
tra una ragazza bianca e un ragazzo di colore: “Sono riuscita a fare accettare
alla Rai che una primula di campo come Bellagamba si innamorasse di un
africano, nella realtà adottato e disagiato”. Nella produzione anche
Giannandrea Pecorelli, mentre la sceneggiatora è di Massimiliano Bruno, che ha
scritto adesso Nessuno mi puo giudicare: “Mio è il soggetto, su un’idea nata con Giannandrea, che ha un
figlio di 8 anni patito per l’hip hop”. Martedi, sul palco del Vascello, chi
vedremo? “Tutti i personaggi del film che ballano, con Dj Baro che mette la
musica”. Anche lì si batteranno, come nel film le crew rivali, i super Avengers
e gli odiosi Nasty? “Venite e scoprite. Quella scena iniziale fa parte del
video di Er Costa, un altro guru dell’hip hop, girato al museo della Centrale
Montemartini. Bellissima”. Con Il segreto di Rahil, qui in Italia, ha vinto all’Isola del Cinema
2010 come miglio opera prima: con
Balla con noi – Let’s Dance?
“Mi importa che venga capito, che piaccia al pubblico. Il resto viene da sé”.