giovedì 25 ottobre 2012

Hitler diventa un’icona pop di Twitter

Versione integrale del mio articolo uscito sul Fatto il 25 ottobre 2012

Se in gran parte Twitter è sinonimo di libertà, di rivoluzione, di apertura, di finestra sul mondo, bisogna anche rassegnarsi nel constatare che è anche un tugurio, un brodo primordiale in cui ribollono razzismo, omofobia, misoginia. In questi giorni si è raggiunto un livello di idiozia oltre l’immaginabile, o forse peggio. In giro a cinguettare per i cieli della piattaforma di microblogging infatti ci sono almeno venti fake (falsi) di Adolf Hitler mentre la svastica diventa pop(olarissima). Una hashtag fatta di tre svastiche, cliccatissima. Con scherzi di dubbio gusto (per usare un edulcoratissmo eufemismo) tipo: «# 卐卐卐 was trending? I did Nazi that coming, Anne Frankly, it’s out of Mein Kampfort zone» di Dumbass Dad, che letteralmente vorrebbe significare «卐卐卐 sono di moda? Non me ne sono reso conto, francamente è fuori dalla mia zona di sicurezza», ma il gioco di parole è ben più pesante ("I did Nazi that coming" cioè “I did not see that coming”, "Anne Frankly" al posto di "frankly", "it's out of Mein Kampfort zone" cioè Mein Kampf, il libro-Bibbia di Hitler).
Di Dictator Hitler c’è anche una carrellata di amene fotografie con didascalie tipo: «He wanted juice» (Voleva del succo di frutta) con la foto di Hitler e la scritta: «I said a “glass of juice” not “gas the jews”» (ho detto un bicchiere di succo di frutta non di gassare gli ebrei).Un altro buontempone, Anti Joke Jamal, scrive invece: «3 Jews walk into a bar.... Just kidding, its a gas chamber» (Tre ebrei entrano in un bar… scherzo, era una camera a gas). Battute allucinanti che vengono ritwittate da gente che spesso non capisce bene cosa sta facendo e che facilmente confonde Hitler con Bin Laden.
Insomma, per alcuni, un vero spasso. E dire che è notizia freschissima il fatto che Twitter abbia per la prima volta, su disposizione della polizia tedesca, oscurato un account, @hannoverticker, del gruppo neonazista Besseres Hannover di Hannover, che proprio attraverso i tweet si scambiava messaggi, inviava minacce, preparava raid contro le comunità di immigrati, si organizzava per la distribuzione di materiale nelle scuole. Una censura che ha effetto solo in Germania: ed è la prima, da quando la società di San Francisco lo ha annunciato, a gennaio, che la censura diventa attiva. Speriamo si accorgano che anche in America qualcosa bolle in pentola.

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