Versione integrale del mio articolo uscito sul Fatto Quotidiano il 31 ottobre 2012
La nuova satira arriva dal web, lo dicono le
visualizzazioni. E mentre in Italia vantiamo alcune chicche assolute, primi tra
tutti la Sora Cesira, con i suoi video di critica politica che, con un
improbabile anglo-romanesco, doppiano i brani della musica pop più ascoltata
(anche 200 mila click a video), o Il Nido del Cuculo che, con Paolo Ruffilli
alla guida, ha sbellicato la rete (i fanta-doppiaggi in livornese di alcuni
noti film contano una media di 50 mila click a video), o Il Terzo Segreto di
Satira (sulle 20-30 mila visualizzazioni), dagli Stati Uniti arrivano The
Gregory Brothers. I loro musical mash-up dei dibattiti politici hanno da poco
raggiunto i 100 milioni di visite e You Tube, visto il fenomeno, ha preso a
misurare anche la persistenza sui video (non solo la visita). Andrew, Michael,
Evan e Sarah (moglie di Evan) Gregory, colti, acuti e spiritosissimi, figli di
due insegnanti della Virginia trapiantati nella hipster Williamsburg, sono
attualmente i tre fratelli più noti dell’America contemporanea, vere web star,
un fenomeno di costume in vertiginosa ascesa grazie ai loro video postati in
rete in cui applicano tecniche dell’industria musicale all’attualità politica.
Tutto è nato quando i fratelli hanno cominciato, a Brooklyn, a musicare le
notizie di attualità, quelle più strane e insolite, e a trasformare le loro
performances in clip su You Tube. E’ stato poi “Bed Intruder Song” (91 mila
copie vendute) a diventare per primo una hit di iTunes: realizzato partendo
dall’intervista a Anoine Dodson, fratello di una ragazza dell’Alabama vittima
di un tentativo di stupro, il video vede il ragazzo, furioso per difendere la
sorella, che, grazie a un’elaborata manipolazione musicale che lascia invariati
atteggiamenti e frasi, rappa la sua rabbia, diventando un’esilarante clip
musicale. La tecnica è quella del software Auto-Tune, usata dagli artisti per
correggere gli errori di intonazione, che permette di modificare la voce: da
non perdere i discorsi di Martin Luter King, JF Kennedy e Churcill.
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