mercoledì 3 ottobre 2012

Book Crossing in spiaggia

Book Crossing in spiaggia
(Versione integrale del mio articolo uscito il 17 agosto su Il Fatto Quotidiano)

Che il book-crossing (scambiarsi libri) sia ormai una moda planetaria, nessun continente escluso, è un fatto abbastanza noto. Meno, che quest’estate in Italia sia diventata una moda da spiaggia. Tra gli episodi più macroscopici, tanto per fare degli esempi, uno al nord e uno al sud dello Stivale: “Il nostro Stile Libro – dice Damiano Russo, Presidente dell’Associazione “+39” - dopo la sperimentazione dello scorso anno, da agosto diventarà il fiore all’occhiello dell’Abruzzo, un progetto capace di far leggere gratis centinaia di persone in 25 chilometri di spiaggia, grazie al sostegno di Comune, Provincia e Camera di Commercio”. Anche in Liguria si fanno le cose in grande: “Il progetto Libri da Mare/Libri da Amare – spiega Carla Giunchi, responsabile della Biblioteca Civica Andrea Doria – ha avuto il sostegno dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione di Lerici. Quest’anno trasformeremo l’esperimento del 2011 in virtuosa realtà: tanti libri per tutti in riva al mare”. 

Ma sono tanti litorali a fare a gara, e nascono ovunque piccole librerie marine: dal Coco Loco di Marina di Ravenna ai bagni Maddalena e La Pace di Tirrenia, dal Miramare Beach di Ladispoli al Via Vai e al Lido di Miseno Beach di Bacoli (Napoli), dai bagni Tritone e Vittoria di Marina di Pisa ai Bagni Morgana di Marina di Andora (Savona) e alle spiagge di Pescara e Montesilvano. Fino ad altri progetti come “LIBeRI”, promosso dalla Biblioteca Comunale per le spiaggia di Bellaria (bagni 21 e 25) e Igea Marina (bagno 76 e 92) e sostenuto dalla Cooperativa Bagnini con tre postazioni in riva al mare ognuna con un centinaio di libri, o ai villaggi Touring di Puglia e Sardegna. 

Insomma ovunque si legge sotto l’ombrellone in stile “social”, cooperativo e solidale: “Lo spirito dell’iniziativa – spiega Matteo Falsarella, uno dei creativi del Singita di Fregene, il primo stabilimento italiano ad aver sperimentato il book crossing da spiaggia, dieci anni fa, poco dopo la nascita di questa pratica, negli Stati Uniti - è come l'inizio di un viaggio per il libro ma anche per il suo proprietario. Come funziona? In pratica chi vuole lascia il proprio libro in spiaggia e ne prende un altro, lasciato da chissà chi. Quando abbiamo iniziato, volevamo non solo offrire un servizio in più ai nostri clienti, ma anche trasmettere l'idea che una spiaggia è in grado di proporre momenti di cultura, di riflessione, di incontro, di condivisione”.

Stessa esperienza che racconta Francesca Serafini, direttore del Singita di Marina di Ravenna, aperto qualche anno fa: “Qui da noi i libri sono diventati un modo per scambiarsi idee ed esperienze, per fare amicizia. Chi vuole può scrivere le proprie riflessioni e le proprie emozioni tra le pagine, o sottolinearne delle parti, in modo da lasciare andare qualcosa di sé per chi verrà, un po’ come un messaggio nella bottiglia”. La domanda che viene da porsi è se questi libri a disposizione non vengano rubati: “Sì, anche, ma per noi è un dato positivo, significa che viene dato un valore alla cultura, e in ogni caso il ricambio è continuo, anzi, alla fine sono sempre di più i libri lasciati rispetto a quelli portati via”. Libri anche in altre lingue? “Certo – continua Serafini – ogni libro che viaggia, viaggia tutto il mondo”.

Stesso atteggiamento al bagno Maddalena, altro antesignano dello scambio dei libri in spiaggia: “Lo chiamiamo il Libro Spiaggiato – spiega il proprietario, Mario Tempestini – da sei anni ci piace dare a tutti la possibilità di leggere e per questo abbiamo creato una vera e propria libreria all’aperto. Quest’estate abbiamo raggiunto il top sia di richieste che di offerte e negli scaffali abbiamo etichettato oltre mille volumi di ogni genere”. Come funziona? “Ogni libro è catalogato con il numero di cabina di chi lo ha donato, ma mentre all’inizio si tendeva verso il furto, adesso lo scambio funziona benissmo, non so, dev’essere la crisi che crea solidarietà, di fatto è da luglio in particolare che si è creato un enorme giro virtuoso e tutti possono leggere gratuitamente: dai gialli, ai libri per bambini, dai grandi classici alle ricette per cucina, dai cataloghi d’arte a best seller, fumetti, etc”.

 E mentre il bagno Marconi aderisce all’iniziativa della Biblioteca Comunale di Cesenatico e della Cooperativa Esercenti Stabilimenti Balneari Libri da Spiaggia, a Livorno parte proprio adesso il progetto della Biblioteca Labronica che ha deciso di trasferire i volumi ai bagni Onde del Tirreno e Lido: “Il nostro non è un vero e proprio book crossin però, perché i volumi possono solo essere presi in prestito; in compenso si possono leggere i titoli appena pubblicati dalle case editrici”. Intanto gli stabilimenti più giovanili si stanno attrezzando, primi tra tutti il Nabilah a Napoli, il Phi Beach a Baia Sardinia, il Sunset e il Cosmopolitan di Pisa, il Twiga a Marina di Pietrasanta e il Teresita a Lido di Camaiore: “Non so se abbiamo lanciato noi la moda – interviene Russo di Stile Libro – sta di fatto che questo inverno ci hanno contattato da tutta Italia altri stabilimenti per avere informazioni. L’anno scorso, allo studio del progetto, in dieci settimane abbiamo registrato settecento scambi in diciotto stabilimenti e a fine stagione il numero dei volumi era aumentato. Credo che il successo di questa stagione sia stato stimolato dalla crisi, in fondo ognuno, facendo poco, può contribuire a un servizio per tutti”. L’aspetto innovativo di Stile Libro è il quoziente creativo: “Abbiamo voluto lanciare una tendenza e per questo tutti gli scaffali offerti alle spiagge sono stati disegnati da artisti della zona, un po’ come se l’intera esperienza dello scambio, prendi, leggi, lascia da un’altra parte, fosse un’istallazione d’arte”. 

Esperimenti basati quindi sulla civiltà e sulla fiducia: “In effetti il servizio è del tutto autogestito – interviene Giunchi, della Biblioteca Civica di Lerici. Il fatto è che noi intendiamo la cultura come patrimonio di tutti e quindi chi ruba non ruba nulla in realtà, semplicemente partecipa in modo deciso. Ma la catena non si può spezzare perché il ricambio è incessante. L’altranno siamo partiti regalando alle sei spiagge di Lerici, San Terenzio, Venere e Baia Blu i libri doppi che avevamo nei magazzini della biblioteca, circa 300, ma adesso il volume di scambio è diventato tale che il fenomeno si è trasformato e noi siamo parte attiva di una rete autorganizzata dal basso che di fatto favorisce l'avvicinamento con gli altri, lo scambio tra culture, gusti e stili di vita diversi, avvicina le persone, crea un collante sociale trasversale capace di scavalcare molti di quei pregiudizi che di solito separano le diverse classi sociali”. 

Il bello? Nessuna competizione, spiegano gli ideatori, con le librerie, visto che in circolo non si trovano i libri attualmente sul mercato. Ed ecco che si ritorna a qualcosa di primario e spontaneo, come dimostrano antiche abitudini molto simili a  questa: “L’iniziativa di abbandonare scritti per condividerne il contenuto – spiega Francesca Serafini del Singita - è talmente antica che risale al filosofo greco Teofrasto, il quale amava affidare i suoi scritti al mare, dentro a una bottiglia”. E mentre l’oggi appare liquido, virtuale e digitalizzato, ecco che, accanto, emerge e si diffonde una cultura alla Gutenmberg, dove tutto è condivisione, proprio sulla base del modello “social” punto di forza della rete.


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